Il nuovo libro di Nicoletta Orlandi Posti
Prefazione di Erri De Luca
Prefazione di Erri De Luca
Gli ultimi disegni di Angelo Casile
Gli ultimi disegni di Angelo Casile schizzati nel corso della riunione tenutasi a Vibo il pomeriggio del 26 settembre del 1970. Tratti dall'articolo che Fabio Cuzzola ha scritto per l'uscita de "Il sangue politico" sul suo blog
Franco Scordo
Franco
Scordo. Affascinante,
contagioso nel sorriso,
con
un talento particolare nella musica: suonava qualsiasi strumento con
una facilità ed una forza comunicativa da grande artista. Nasce
il 27 giugno del 1952, nel quartiere Sbarre, a sud di Reggio
Calabria. Figlio di una guardia forestale è il terzo
di
cinque fratelli. Al liceo scientifico Leonardo da Vinci conosce nel
1966 Gianni Aricò. Con lui e con Angelo Casile dà vita al gruppo di
ispirazione provo “Kropotkin” che poi si trasformerà nel gruppo
Misefari. Franco
è il protagonista della difesa della Baracca presa d’assedio dai
fascisti locali poche ore dopo lo scoppio delle bombe di Milano e di
Roma il 12 dicembre 1969: due facinorosi di destra tentano di
penetrare all’interno dell’edificio, ma vengono respinti da
Franco che li colpisce a colpi di badile. Pochi giorni prima di
mettersi in viaggio per la Capitale, Franco, che indagava insieme a
Gianni e Angelo sulle infiltrazioni della destra eversiva sulle
barricate di Reggio Calabria e il coinvolgimento dei “neri”
nell'attentato alla Freccia del Sud, torna a casa malconcio: lo
avevano pestato i fascisti.
Luigi Lo Celso
Luigi
Lo Celso. Dipendente
dello IACP
(l'Istituto Autonomo Case Popolari),
politicamente
proviene dalle file del partito socialista. Nato a Cosenza nel 1944,
non esistendo nella sua città alcun gruppo anarchico, dà vita tra
il '68 e il '69 al circolo Bakunin che operò in stretto contatto con
i reggini tanto da “regalare” al circolo anarchico di Reggio
Calabria “Misefari” un preziosissimo ciclostile. Luigi prende
parte attiva al movimento studentesco ed operaio cosentino, ma dopo
le bombe di Roma e Piazza Fontana lascia i socialisti per sposare la
causa anarchica. Durante i moti di Reggio che coinvolsero in qualche
modo tutta la Calabria, Luigi e il suo circolo si battevano per
l’istituzione dell’università a Cosenza e contro le leggi
liberticide sull’ordine pubblico. Tenuto sotto controllo dalla
polizia, il
padre prova a dissuaderlo chiedendogli di non partire per Roma. Ma
lui non intende rinunciare ad andare alla manifestazione contro
Nixon, il presidente americano che aveva imposto una svolta tragica
alla guerra nel Vietnam, e si mette in viaggio per la Capitale.
Angelo Casile
Angelo
Casile. Altruista,
ironico, creativo, impulsivo
nasce il
7 febbraio 1950 a Reggio Calabria nel quartiere popolare dei
“Ferrovieri” in un famiglia profondamente cattolica. Il padre lo
vorrebbe prete, ma lui si ribella fin da piccolo: più volte se ne va
di casa salvo poi ritornare sui suoi passi per amore della madre alla
quale, durante i viaggi in compagnia di Gianni, non manca mai di
scrivere lettere rassicuranti. L’infanzia di Angelo è segnata
dalla poliomielite che a otto mesi lo colpisce nella gamba sinistra,
costringendolo a camminare con fatica. Tuttavia un’operazione
chirurgica eseguita a Firenze all’età di quindici anni ne migliora
sensibilmente le condizioni. Nell’anno scolastico 1963/64,
nonostante il padre spinga per un corso di studi che lo faccia
diventare avvocato o magistrato, si iscrive al liceo artistico
“Mattia Preti”.
A
sedici anni attraversa il centro storico della città di Reggio
Calabria travestito da uomo-sandwich per protestare contro
l'ipocrisia, la morale piccolo borghese e per dire no, a caratteri
cubitali, all'odio, al razzismo, alla violenza. Un anno dopo era
ancora sul Corso Garibaldi, il salotto buono della città, con la
sua “gallina” che teneva al guinzaglio suscitando lo scandalo dei
benpensanti.
Angeloè l'artista del gruppo: tra una manifestazione e l'altra dipingequadri di grande effetto cromatico e di grande suggestioneesistenziale. Nell'estate del 1970 vince il primo premio di un
concorso di pittura a Locri: 200 mila lire, qualcosa come duemila
euro di oggi, che regalò ai suoi compagni permettendo loro di
partecipare a una manifestazione nazionale contro la guerra in
Vietnam organizzata a Roma. A ottobre 1970 la famiglia Casile riceve
una lettera del critico d'arte olandese Rudolf De Jong che lo invita
a esporre in una mostra permanente i suoi quadri ad Amsterdam.
Annelise Borth
Annelise
Borth. Minuta,
rossa di capelli, con il viso pieno di efelidi, nasce
ad Amburgo il 28 ottobre 1952. Muky, così la chiamano tutti, scappa
di casa giovanissima subito dopo il secondo matrimonio della madre.
La famiglia pensa che la soluzione migliore per lei sia quella di
rinchiuderla in un riformatorio, ma Annelise riesce a fuggire e senza
documenti attraversa mezza Europa prima di giungere in Italia. A Roma
entra in contatto con gli anarchici del circolo Bakunin di via
Baccina, ha una relazione con l'obiettore di coscienza Ivo Della
Savia, ma poi lo lascia perché si innamora di Roberto Gargamelli
(arrestato e tenuto in galera per tre anni con l'accusa di strage per
le bombe esplose a Roma il 12 dicembre 1969). Nell'ottobre 1969 si
fidanza con Gianni Aricò. Fermata dopo poche ore dagli attentati diRoma del 12 dicembre 1969 rilascia false generalità e, una volta
appurata la sua estraneità ai fatti, viene estradata in Germania
perché sprovvista del permesso di soggiorno. Il matrimonio per
procura con Gianni le permette di ottenere la cittadinanza e può
tornare in Italia. Va a vivere a Reggio Calabria in casa Aricò.
Rimane incinta. Il 25 settembre 1970 il pm Vittorio Occorsio la
proscioglie da ogni accusa per “intervenuta amnistia”.
Gianni Aricò
Gianni
Aricò.
Forte, atletico, campione di scherma, scout, di grande personalità,
si diploma al liceo scientifico Leonardo da Vinci, sezione di
tedesco, per poi iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza
dell'università di Messina. Nasce a
Reggio Calabria il 21 maggio 1948,
ed è il più grande del gruppo. Con la famiglia di estrazione
borghese vive in una casa nel centro di Reggio Calabria, a pochi
passi dalla centralissima Piazza De Nava. I rapporti con il padre
spesso sono difficili. Per fortuna può contare sempre sulla madre,
la signora Sisa, che con il figlio ha un legame particolare.
Fin
da giovanissimo viaggia molto, nel 1965 è in giro per l’Europa in
autostop: Stoccolma, Uppsala, Helsinki, Berlino, Francoforte, Berna
Charleville, Meringn, Oldenburg, Lugano. Tre anni dopo i suoi
spostamenti si legano all’impegno politico, e così nel 1968
Gianni, insieme all'amico Angelo Casile è in Francia, Marsiglia, Aix
en Chapelle, Lione, Parigi nei mesi più caldi della rivolta
giovanile. Da qui raggiungono il Belgio per documentare le condizioni
degli immigrati calabresi che lavorano nelle miniere del Limburgo.
All'attivismo politico affianca quello intellettuale: legge i testi
filosofici di Kant, Hegel, Marx e Stirner in lingua originale,
traduce i documenti dei compagni stranieri, scrive per Umanità Nova.
Insieme
ad Angelo Casile e Francesco Scordo dà vita a Reggio Calabria, al
gruppo “Kropotkin”
che poi si trasformerà nel gruppo Misefari, aderente alla
Federazione Giovanile Anarchica dei Fai, con sede alla Baracca.
Nell'ottobre
1969 si innamora di Annelise Borth, che sposerà per procura il 28
aprile 1970.
Una bella A cerchiata in prima pagina della Cultura dell'Unità: so soddisfazioni
Una bella A cerchiata in prima pagina della Cultura dell'Unità: so soddisfazioni (l'unità 27 aprile 2013)
Il resto del Carlino
Recensione di Paolo Martocchia su Il resto del Carlino "Il sangue politico" di Nicoletta Orlandi Posti
14 Maggio 2013
14 Maggio 2013
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