:: Recensione di Il sangue politico- Storia di cinque anarchici e di un dossier scomparso di Nicoletta Orlandi Posti (Editori Riuniti, 2013)
La notte tra il 25 e il 26 Settembre 1970, intorno alle 23, 25, sull’autostrada del Sole, nei pressi di Ferentino, cinque giovani anarchici persero la vita in un presunto incidente stradale, che ancora oggi per dinamiche e sviluppi suscita numerosi interrogativi. Si chiamavano: Gianni Aricò, Angelo Casile, Annelise Borth, Franco Scordo e Luigi Lo Celso. Da Vibo Valentia erano diretti a Roma per portare ai compagni della Federazione Anarchica Italiana un dossier di controinformazione da pubblicare sul giornale Umanità Nuova, e qui la vicenda già tragica di per sé, Annelise Borth era al tempo incinta, quindi anche un’ altra vita fu sacrificata, assume contorni ancora più oscuri. Il dossier sparì misteriosamente dal luogo dell’incidente, per non essere più ritrovato. Qualcuno se ne appropriò, per nasconderlo, distruggerlo. Non è difficile ipotizzare un collegamento tra queste morti e la scomparsa di quella cartella contenente fotografie e fogli dattiloscritti. Anche il responsabile della Direzione Antimafia Calabrese, Salvo Boemi, lo fece, però per non giungere a nulla. Se quell’incidente non fu un incidente, ed è quasi indecente definirlo incidente, ma una vera e propria strage politica, mandanti ed esecutori materiali sono tutt’oggi impuniti. La giornalista e scrittrice Nicoletta Orlandi Posti nel suo Il sangue politico – Storia di cinque anarchici e di un dossier scomparso edito da Editori Riuniti, prefazione di Erri De Luca, ha ricostruito questa vicenda, portandola così a conoscenza del grande pubblico, lontano dai circoli anarchici che finora erano tra i pochi a conservarne memoria. Ne aveva già parlato nel 2001 Fabio Cuzzola in Cinque anarchici del Sud. Una storia negata, città del Sole edizioni, ma se vogliamo il libro dell’Orlandi Posti contiene uno scavo, uno studio dei documenti, dai dossier di interrogatorio agli opuscoli ciclostilati dei circoli anarchici, ancora più approfondito e sconcertante. Cosa conteneva quel dossier? Cosa avevano scoperto quei cinque ragazzi di così esplosivo da provocarne la morte? Quali prove possedevano, e di quali crimini? Una copia era stata già spedita tre settimane prima al compagno Veraldo Rossi, ma ancora non era arrivata. Per questo motivo avevano deciso di partire, e consegnarla a Roma di persona. Criminalità organizzata, eversione nera, servizi deviati, sono al centro di questa storia, una verità storica, poi ricostruita ad anni di distanza dalle testimonianze dei pentiti dell’ndrangheta e non solo. Lascio comunque a voi leggere questo libro e trarre le vostre conclusioni. Nicoletta Orlandi Posti sceglie una narrazione romanzata, facendo rivivere i colloqui e le vite dei cinque anarchici, la loro passione politica, il loro impegno. E’ uno studio storico, ne conserva il rigore scientifico, e l’ approfondita documentazione, ma si legge come un testo narrativo. Corposa la bibliografia. In appendice stralci dei verbali di interrogatorio.Nicoletta Orlandi Posti, è nata a Roma nel 1970. Giornalista e scrittrice. Ha dato il via all’era dell’e-feuilleton: il suo romanzo (A) come amore, diario di un’anarchica, è stato pubblicato a puntate su Facebook ed è stato letto gratuitamente da migliaia di persone. Per Editori Internazionali Riuniti ha già scritto Il sacco di Roma. Tutta la verità sulla giunta Alemanno (2011). Il suo contatto twitter è: @nicolettaOp.
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