Luigi
Lo Celso. Dipendente
dello IACP
(l'Istituto Autonomo Case Popolari),
politicamente
proviene dalle file del partito socialista. Nato a Cosenza nel 1944,
non esistendo nella sua città alcun gruppo anarchico, dà vita tra
il '68 e il '69 al circolo Bakunin che operò in stretto contatto con
i reggini tanto da “regalare” al circolo anarchico di Reggio
Calabria “Misefari” un preziosissimo ciclostile. Luigi prende
parte attiva al movimento studentesco ed operaio cosentino, ma dopo
le bombe di Roma e Piazza Fontana lascia i socialisti per sposare la
causa anarchica. Durante i moti di Reggio che coinvolsero in qualche
modo tutta la Calabria, Luigi e il suo circolo si battevano per
l’istituzione dell’università a Cosenza e contro le leggi
liberticide sull’ordine pubblico. Tenuto sotto controllo dalla
polizia, il
padre prova a dissuaderlo chiedendogli di non partire per Roma. Ma
lui non intende rinunciare ad andare alla manifestazione contro
Nixon, il presidente americano che aveva imposto una svolta tragica
alla guerra nel Vietnam, e si mette in viaggio per la Capitale.
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